per soprano e organo
a Marlene Mild e Falko Steinbach
È stato composto in occasione di un concerto tenuto a Frielingsdorf (nei pressi di Colonia) nella chiesa di St. Apollinaris. Il concerto aveva un duplice tema: la celebrazione di Sant’Apollinare, patrono della Renania, e il connubio musica-architettura.
Il testo del brano è tratto dall’antifona al magnificat per la festa di Sant’Apollinare, che è incisa sul fascione della cattedrale di Ravenna.
Ma l’ispirazione architettonica è tratta da un’analogia con il grande mosaico di Sant’Apollinare in Classe: la massa dell’abside della grande basilica assume il gioco di luce rifratta conferito dal mosaico che la ricopre; analogamente la fissità del suono dell’organo è rotta dall’utilizzo costante di tremoli e arpeggi veloci, abitualmente poco utilizzati nella scrittura organistica, su registri cristallini e leggeri. Anche la voce si muove con melismi, glissati, e la tessitura armonica diatonica si richiama alla luce chiara della Basilica e ai suoi mosaici.