Il costruttore di meridiane
È di notte che il tuo strumento riposa,
di antiche civiltà evocatore austero,
di sapienti astronomi, studiosi senza posa,
misuratori attenti che s’affacciano al mistero.
Estraneo ai miei pensieri, costruttore di meridiane,
insospettata presenza in quest’oggi delirante,
susciti stupore di cose lontane,
tollerata stortura nel pensiero dominante.
Tramonta il sole e “s'intenerisce il cuore”,
vede dissolversi l’ombra, che marca le ore,
il tempo illusorio, vorace Crono,
del quale si serve in affanno in ogni uomo.
La tua meridiana di notte sospende
il tragico ciclo del mondo apparente,
silenziosa e audace come pietra scolpita,
segno d'un tempo che è ritmo, è fluire, è vita.
Tu cogli quel ritmo, non ti serve contare,
è un tempo interno, che non ha senso misurare,
t'interroghi sull'oltre, sussurando l'ora,
adesso, qui, oggi... forse non ancora...
Follia di un tipo strano sospendere il domani
per strappare dal declino il mondo che ora ami,
trattenere il tutto con lucida mente:
se il senso ci sfugge, siamo attratti dal niente...
Batte il cuore della notte, un oceano in divenire,
le stelle senza ombra, lontane dal morire.
Fìdati, amore, immergi i tuoi capelli,
ogni domani ha il suo sole, splenderanno più belli.
(versione 25 settembre 2016)